Squadre che non hanno mai vinto NBA

Vincere un titolo NBA è il sogno di ogni franchigia, il punto più alto che una squadra di basket possa raggiungere. Eppure, nonostante decenni di competizioni, campioni assoluti e stagioni memorabili, ci sono ancora squadre che non hanno mai vinto NBA.
Alcune sono arrivate a un passo dal successo e sono state fermate solo da dinastie leggendarie o da episodi che hanno fatto la storia. Altre invece non hanno mai nemmeno sfiorato le Finals, vivendo soprattutto di ricostruzioni e progetti incompiuti.
In questo articolo approfondiremo quali sono le franchigie che non hanno ancora inciso il proprio nome sul Larry O’Brien Trophy, raccontando i momenti più vicini al trionfo, le ragioni dei fallimenti e le prospettive future.
Le franchigie senza titolo NBA
Attualmente le squadre che non hanno mai vinto NBA sono dieci:
- Phoenix Suns
- Utah Jazz
- Orlando Magic
- Indiana Pacers
- Los Angeles Clippers
- Minnesota Timberwolves
- Memphis Grizzlies
- New Orleans Pelicans
- Charlotte Hornets
- Brooklyn Nets
È importante sottolineare che fino al 2023 anche i Denver Nuggets facevano parte di questa lista. Ma l’exploit di Nikola Jokic e compagni ha consegnato a Denver il primo titolo nella storia della franchigia, chiudendo un’attesa di 47 anni.
Phoenix Suns e una maledizione lunga tre Finals
I Phoenix Suns rappresentano forse l’esempio più chiaro di come il destino possa giocare contro. La squadra dell’Arizona ha raggiunto le Finals in tre occasioni.
- 1976: sconfitta dai Boston Celtics in sei partite.
- 1993: guidati da Charles Barkley (MVP di quella stagione), i Suns si arresero ai Chicago Bulls di Michael Jordan.
- 2021: con Chris Paul, Devin Booker e Deandre Ayton, Phoenix andò avanti 2-0 contro i Milwaukee Bucks, salvo poi perdere la serie 4-2 sotto i colpi di Giannis Antetokounmpo.
Ogni volta che hanno avuto una squadra da titolo, quindi, i Suns hanno incontrato avversari fenomenali o sono incappati in momenti chiave negativi. Nonostante ciò, rimangono una delle piazze più appassionate e in crescita della lega.
Utah Jazz: Stockton, Malone e il muro chiamato Jordan
Gli Utah Jazz hanno costruito la propria leggenda negli anni ’90 con due dei più grandi giocatori della storia. Parliamo dunque du John Stockton, il miglior assist-man NBA di sempre, e Karl Malone, secondo miglior realizzatore all-time.
Il loro momento d’oro arrivò nel 1997-1998, quando giocarono due Finals consecutive. In entrambi i casi, però, si trovarono davanti i Chicago Bulls di Michael Jordan. Memorabile l’episodio del 1998, con il celebre “Last Shot” di Jordan in Gara 6, che chiuse ogni speranza per la squadra di Salt Lake City.
Da allora i Jazz hanno avuto stagioni solide e roster competitivi (pensiamo al duo Deron Williams – Carlos Boozer o più recentemente Donovan Mitchell – Rudy Gobert) ma non sono mai riusciti a replicare quell’occasione storica.
Brooklyn Nets, dal sogno Kidd al flop del super-team
I Nets, prima a New Jersey e oggi a Brooklyn, hanno avuto diverse opportunità:
- Nel 2002 e nel 2003 Jason Kidd li guidò fino alle Finals. Prima persero contro i Lakers di Shaq e Kobe, poi contro i San Antonio Spurs di Tim Duncan.
- Nel 2021, con la creazione del “super-team” formato da Kevin Durant, James Harden e Kyrie Irving, sembravano destinati al titolo.
In realtà la squadra del 2021 non superò mai le Eastern Conference Finals, infatti gli infortuni e le tensioni interne ne limitarono il potenziale. Celebre resta la serie persa contro i Bucks, decisa dal tiro di Durant con il piede sulla linea dei tre punti.
Ancora oggi i Nets sono un caso emblematico di grandi investimenti, enorme mercato ma nessun titolo da esibire.
Orlando Magic: Shaq, Penny e Dwight Howard
I Magic hanno scritto due pagine indimenticabili della storia recente:
- Nel 1995, con Shaquille O’Neal e Penny Hardaway, arrivarono alle Finals ma persero 4-0 contro gli Houston Rockets di Hakeem Olajuwon.
- Nel 2009, con Dwight Howard come centro dominante, sconfissero i Cleveland Cavaliers di LeBron James in finale di Conference. Alle Finals, però, furono battuti dai Los Angeles Lakers di Kobe Bryant.
Nonostante i due momenti d’oro, quindi, Orlando non è mai riuscita a trattenere a lungo le proprie superstar. Shaq lasciò la Florida per approdare ai Lakers, mentre Howard fece lo stesso anni dopo. La mancanza di continuità ha pesato enormemente sul percorso della franchigia.
Indiana Pacers e la leggenda di Reggie Miller
Gli Indiana Pacers hanno una grande tradizione cestistica e un pubblico tra i più caldi dell’NBA. Hanno dominato l’ABA negli anni ’70, tuttavia in NBA non hanno mai sollevato il trofeo.
Il momento più vicino fu nel 2000, quando Reggie Miller trascinò la squadra alle Finals. Purtroppo dall’altra parte c’erano i Lakers all’inizio della dinastia Shaq – Kobe, troppo forti per quei Pacers.
Negli anni successivi hanno avuto altre stagioni solide, specialmente con Paul George nel periodo 2013-2014, quando sfidarono i Miami Heat di LeBron James nelle finali di Conference. Ma ancora una volta non arrivò nessun titolo.
Los Angeles Clippers, dall’anonimato al “Lob City”
I Clippers sono stati per decenni la seconda squadra di Los Angeles, oscurata dai trionfi dei Lakers. Tuttavia negli anni 2010 hanno vissuto un periodo entusiasmante con il trio Chris Paul, Blake Griffin e DeAndre Jordan, soprannominato “Lob City”.
Nonostante lo spettacolo offerto e i playoff frequenti, quella squadra non superò mai il secondo turno. Più recentemente, con Kawhi Leonard e Paul George, i Clippers hanno raggiunto la loro prima finale di Conference nel 2021 ma persero contro i Suns. La strada verso il titolo resta ancora lunga.
Minnesota Timberwolves, Kevin Garnett e la lunga ricostruzione
I Timberwolves hanno vissuto il loro miglior periodo nei primi anni 2000, quando Kevin Garnett li portò fino alle Western Conference Finals del 2004. In quell’occasione furono eliminati dai Lakers di Shaq e Kobe.
Dopo l’era Garnett la franchigia ha faticato a ritrovare stabilità. Solo recentemente, con Karl-Anthony Towns e soprattutto Anthony Edwards, i Timberwolves stanno tornando a essere competitivi. Ma per ora restano tra le squadre che non hanno mai vinto NBA.
Memphis Grizzlies e il mito del “Grit and Grind”
Fondati nel 1995, i Grizzlies hanno vissuto la loro fase più memorabile con la filosofia del “Grit and Grind”, cioè difesa dura, gioco fisico e spirito di squadra. Con Marc Gasol, Zach Randolph, Tony Allen e Mike Conley raggiunsero la finale di Conference nel 2013, persa contro gli Spurs.
Oggi hanno un roster giovane e talentuoso, guidato da Ja Morant ma il passo verso le Finals non è ancora arrivato.
New Orleans Pelicans e una storia giovane
I Pelicans sono una delle franchigie più recenti dell’NBA. Hanno avuto tra le proprie fila talenti assoluti come Chris Paul e Anthony Davis, però non hanno mai superato le semifinali di Conference.
Oggi la speranza è riposta su Zion Williamson, anche se gli infortuni hanno limitato molto la crescita del progetto.
Charlotte Hornets tra passato e presente
La storia degli Hornets è particolare. La franchigia fu fondata nel 1988 e giocò a Charlotte fino al 2002, quando si trasferì a New Orleans. Nel 2004 nacquero i Charlotte Bobcats come squadra di espansione. Poi nel 2014 la franchigia riacquisì il nome “Hornets” e la storia della squadra originale.
Nonostante ciò, né gli Hornets né i Bobcats sono mai andati oltre il secondo turno dei playoff. È una delle piazze con più potenziale in termini di tifo ma ancora senza gloria.
Perché queste squadre non vincono mai?
Le cause degli insuccessi sono molteplici e possiamo riassumerle in quattro punti critici:
- Mercati piccoli che rendono difficile attrarre free agent di livello.
- Tempismo sfortunato, come per Jazz e Pacers, trovatisi contro dinastie imbattibili.
- Infortuni chiave, che hanno compromesso stagioni cruciali.
- Gestione discutibile, con scelte sbagliate al draft o mosse di mercato inefficaci.
L’NBA, più di altri sport, è spesso dominata da poche squadre per lunghi periodi. Questo spiega perché alcune franchigie, nonostante il talento, restino fuori dal palmarès.
Chi può vincere per prima tra le eterne sconfitte?
Guardando al futuro, alcune franchigie sembrano più vicine al titolo:
- I Suns, se riusciranno a costruire continuità.
- I Clippers, se i loro giocatori chiave resteranno in forma.
- I Timberwolves, considerando la crescita recente, potrebbero sorprendere.
- I Grizzlies, se troveranno stabilità, hanno un nucleo giovane molto promettente.
Come dimostra il caso Nuggets, tutto può cambiare da un anno all’altro. Le squadre che non hanno mai vinto NBA rendono la lega ancora più interessante. Raccontano storie di sofferenza, speranza e resilienza. Alcune sono state a un passo dal trionfo e altre non hanno mai realmente avuto la chance.
Ma è proprio questa attesa ad alimentare il fascino poiché ogni nuova stagione porta con sé il sogno che una di loro possa finalmente rompere la maledizione e incidere il proprio nome nella storia.